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Replica: Esseni, Nazareni ed Ebioniti
(troppo vecchio per rispondere)
Elio
2004-08-05 17:49:51 UTC
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dal sito: http://www.scienzeantiche.it/forum/forum.asp?FORUM_ID=21


E' stato scritto:
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2° tutte le religioni si sono macchiate di atrocità , ma hanno anche il
merito di averci traghettato fin qua, non che le assolva, ma comunque hanno
dato tanta speranza a persone che non sapevano dove attingerla, come mai non
l'ha pensato nessuno?

3° Tra gli apostoli, seguaci o come dir si voglia sapete che c'era anche una
donna?

4° questa sceneggiata del Cristo costruita dagli Esseni per comunicare
all'umanità il concetto allora sconosciuto dell'amore comunque ha sortito il
suo effetto, la prossima sarà quella che ci insegnerà a costruire l'emozione
biochimica dell'amore e cioe' imparare ad amare con la volontà di amare, e
non subire l'emozione dell'amore come mai di questo non si parla nelle
vostre peregrinazioni tra la polvere?

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2°- tutte le religioni si sono macchiate di atrocità , ma hanno
anche il merito di averci traghettato fin qua....
Non vedo dove sia il merito! Molto spesso è lecito parlare di demerito,
piuttosto che di merito! Il mondo della filosofia greca stava evolvendo
verso una forma di panteismo, i cui echi si possono cogliere, secondo alcuni
studiosi, nelle Homelies del pseudo-Clementine, in cui il concetto del
"messaggio" rivelato stava venendo ad essere definitivamente superato, per
lasciare spazio solo ad una visione spirituale del trascendente, senza
riferimenti a modelli umani facilmente "corruttibili". Questo lo aveva
sicuramente intuito il grande Platone, forse il vero padre della moderna
cultura socio-umanistica!

Quando il cattocristianesimo arrivò al traguardo del potere temporale, tale
processo evolutivo venne drasticamente e ferocemente interrotto, in quanto
gli strateghi del nuovo culto cattolico si resero subito conto che per far
sopravvire un culto fondato sul nulla (come tutti i culti del resto), anzi
su uno sconcertante castello di menzogne, bisognava impedire a "certe" menti
di pensare e, cosa ancora più importante, di scrivere!

Fu così che insieme all'uccisione di tanti pagani scomodi (come la povera
Ipazia di Alessandria) vennero fatti sparire tonnellate di documenti
ritenuti scomodi. Tra questi, oltre al materiale della cultura "pagana",
anche, e soprattutto, materiale prodotto dalla "concorrenza" e, cioè, tutti
i vangeli delle sètte considerate "eretiche" e della loro documentazione
"storica" circa la reale figura dei personaggi coinvolti nel contesto
evangelico!

Stessa fine fecero i documenti di matrice giudaica: anche quest'ultimi
contenevano testimonianze e verità scomode circa il castello di menzogne che
il clero cattolico voleva preservare da un crollo "prematuro". Gli eventi
storici successivi, permisero al clero cattolico addirittura di rafforzare
la "stabilità" di tale castello!!
3° - Tra gli apostoli, seguaci o come dir si voglia sapete che c'era anche
una donna?

Ti riferisci alla Maddalena?..
4° - ...questa sceneggiata del Cristo costruita dagli Esseni per comunicare
all'umanità il concetto allora sconosciuto dell'amore...

Di quale sceneggiata parli?...Tutti sanno che Giacomo, il capo della
comunità ebionita di Gerusalemme (chiamata tardivamente e truffaldinamente
"chiesa giudeo-cristiana") era il fratello di Gesù il nazareno! E tutti
sanno che Giacomo, al pari di suo fratello Gesù ERA DI MATRICE
ESSENO-NAZARENA!!

L'iniziale sètta ebionita (dei "poveri di Gerusalemme") NON AVEVA COME
RIFERIMENTO TEOLOGICO la figura del Gesù il nazareno, ma quella del
giudaismo classico: sebbene inteso in chiave "nazarena"!
Che vuol dire tutto ciò?...

I "nazareni" furono una varietà di "esseni", il cui significato del termine
è: guaritori! E' dunque errata l'interpretazione che vorrebbe gli esseni
identificati come "hassidim": i buoni, i puri, secondo l'immaginario comune
giudaico. Non v'è dubbio che gli esseni, almeno secondo le descrizioni che
ce ne fanno Giuseppe Flavio e Filone, fossero anche "buoni" e "puri"!

Ciò che si doveva intendere per "nazareni" ce lo fa ampiamente capire il
Vangelo apocrifo di Filippo (da qui il "feroce" ostracismo sollevato dal
clero verso questo vangelo! In realtà, questo vangelo contiene dei punti
altrettanto "inquietanti"!). In questo vangelo è affermato, infatti, che
nazareno deriva da "natsara" e che in aramaico significa "verità": dunque
"il nazareno" è quello della VERITA'(1)!!

Ma, nè gli esseni, nè gli esseni-nazareni (da cui derivò, come già detto, la
sètta Ebionita di Giacomo) costituirono la matrice etnica di partenza! In
realtà, l'origine storica di tale "matrice" si perde nella notte dei tempi!
Quasi sicuramente tale origine è connessa alle leggendarie conquiste del
grande faraone Tutmosis III, il quale, dopo aver scacciato gli "Hyksos" dal
suolo egiziano, si spinse sino alle sponde del fiume Tigri, conquistando,
insieme alla Palestina e la Siria, anche buona parte della Mesopotamia.

Molto probabilmente, in tale epoca particolarmente fortunata per gli
egiziani, un gruppo piuttosto numeroso di "colonizzatori" egizi,
provenienti, forse, dalla zona di Tebe e/o del delta, emigrarono verso la
Palestina: da sempre la terra dei più forti!! (che tutto ciò abbia a che
fare con il famoso "esodo"?).

Questi colonizzatori si diffusero soprattutto nella regione del medio corso
del Giordano e nelle regioni ad est ed a nord-est del lago di Tiberiade:
pressapoco la regione che venne succesivamente indicata come la "tribù"
degli Ammoniti. L'area della media valle del Giordano, di gran lunga la più
appetibile, venne occupata dal gruppo di coloni egizi a cui la leggenda
biblica assegna come "patriarca" "Beniamino".

Il gruppo che si stanziò invece ad est del lago di Tiberiade e dell'alto
Giordano, venne chiamato degli "Ammoniti". A costoro, la solita leggenda
biblica, assegnò come patriarca "Benammi": uno dei due figli che Lot ebbe da
relazioni incestuose con le proprie figlie! (è chiaro l'indiretto intento
spregiativo verso la tribù degli odiati Ammoniti, secondo il punto di vista
degli israeliti di allora)

Ma, i nomi di "beniamiti" e di "ammoniti" erano i nomi che gli israeliti
avevano dato a questi due gruppi etnici: ma quale era il nome con cui questi
gruppi etnici (di stessa derivazione) identificavano sè stessi?..Ebbene, il
nome era: B'NEI AMEN!


Riprenderò in un altro post la trattazione dell'argomento.


Elio
Elio
2004-08-05 18:37:52 UTC
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Post by Elio
dal sito: http://www.scienzeantiche.it/forum/forum.asp?FORUM_ID=21
Ma, i nomi di "beniamiti" e di "ammoniti" erano i nomi che gli israeliti
avevano dato a questi due gruppi etnici: ma quale era il nome con cui questi
gruppi etnici (di stessa derivazione) identificavano sè stessi?..Ebbene, il
nome era: B'NEI AMEN!
Ma cosa significa "AMEN"?....


AMEN era un'antica divinità egizia adorata in tutto l'Egitto con il nome di
"AMON", ma che a TEBE, il maggiore centro del culto, era conosciuto come
AMEN. In realtà, in origine il nome era AMON-RA ed identificava la divinità
solare (RA).

Non è escluso che un altro "accoppiamento" fosse AMON-MIN, essendo MIN il
principio creativo che "sovrintendeva" al processo rigenerativo della terra,
conseguente all'alternarsi della stagioni. Così come AMON-RA divenne a Tebe
AMEN, la coppia AMON-MIN potrebbe essere diventata "AMMIN" o AMIN. Si hanno
tracce di entrambi i nomi.

Amon/Amen oltre ad essere identificato con il Sole, in Egitto era ritenuto
il più importante di tutti gli dei: non per nulla alcuni faraoni, come
Akhenaton, si identificarono con il Dio Sole. I sincretisti greci (i quali
chiamavano Amon AMMON) identificarono il dio egiziano Amon con ZEUS. I
Fenici con BAAL.

Tutti questi sincretismi furono agevolati dal fatto che il culto solare,
insieme a quello della Madre Terra, fu comune a tutti i popoli del pianeta e
la sua origine si perde nella notte dei tempi!

E' probabile che lo stesso Yhwh in origine avesse molto in comune con AMEN.
Uno dei concetti legati ad Amen era "dio nascosto" e, in senso esteso, "il
vivente" (denominazione che ricorre spesso nel contesto evangelico). D'altro
canto sappiamo che i tetragramma sottende una frase il cui significato è:
"Io sono colui che è". E' legittimo ipotizzare, a questo punto, che tale
espressione possa sottindere il concetto "colui che vive": cioè il
"vivente"!

Malgrado le tragiche epopee "bibliche" che costellarono la Palestina di
eventi tragici e burrascosi in tutte le epoche della sua storia tormentata,
il culto dei "b'nei Amen" si tramandò "silenzioso" attraverso le generazioni
dei "beniamiti" e, forse, degli ammoniti. Tuttavia, il culto fu costretto
fatalmente, attraverso il corso dei secoli, ad una forzata giudaizzazione,
che portò i fedeli del culto originario ad abbracciare molte delle usanze
ebraiche, tra cui l'utilizzo della Torah, come scrittura "sacra" e la
circoncisione. Rimase però ben netta la divinità adorata: AMEN, il dio Sole!

Sulla originaria matrice dei "b'nei Amen" si innestò successivamente il
gruppo di guaritori (esseni) provenienti dalla zona del delta del Nilo e
che i greci dominatori chiamarono "terapheutes". La matrice etnica degli
esseni era la stessa dei "b'nei Amen" pertanto il processo di "innesto" si
svolse in modo indolore.

Passando attraverso burrascose epoche storiche, i b'nei Amen approdarono
all'epoca "evangelica". Per motivi non ancora chiari, una parte degli esseni
assunse la caratteristica di "nazareni": forse per indurre il concetto che
essi erano gli esseni della VERITA'! Ma che cosa potrebbe aver significato
tutto ciò?

Probabilmente la chiave di lettura va ricercata nell'aspetto "gnostico" che
questa sètta aveva finito con l'acquisire, rispetto all'essenismo
tradizionale, il quale aveva mantenuto un carattere apertamente
"giudaizzante"! (Come gli esseni di Qumran, chiamati, sembra, anche Osseni o
Ossaeni). Da tenere presente che il concetto di VERITA' era tipico
dell'egregore gnostico, dove si riteneva che solo atraverso un processo
pre-cognitivo (gnosi) i "psichici" (cioè gli individui potenzialmente
"salvabili", a differenza degli "ilici") potevano raggiungere la percezione
della VERITA', e quindi la salvezza eterna!(1)

Per gli gnostici esseno-nazareni il raggiungimento della VERITA'
corrispondeva alla condizione dell'"illuminato" e, in senso lato, del
"risorto dai morti", laddove per morti si intendevano coloro che ancora
ignoravano la VERITA'! (forse i psichici o gli ilici). Gesù il nazareno era
un "illuminato", dunque un RISORTO! In Pistis Sophia, un antichissimo
manoscritto ritrovato negli scavi di Oxsirinco, è scritto che Gesù rimase
per ben 11 anni ad insegnare ai suoi discepoli, dopo la sua "resurrezione"!

Dal momento che i nazareni erano una diretta derivazione degli esseni, anche
loro, come gli esseni, erano dei "B'nei Amen". Gesù, che apparteneva alla
stessa matrice, cioè la nazarena, fu dunque anche lui un "ben Amen". Dal
momento che Amen era il Dio dei nazareni, il termine "ben Amen" assume il
preciso significato di "figlio di Dio"!! TUTTI i nzareni erano dei B'nei
Amen, e quindi TUTTI erano dei "figli di Dio"! (non è un caso che nel
vangelo di Giovanni è affermato che TUTTI possono diventare dei "figli di
Dio"!)

I falsari del primitivo culto cristiano (a cui sicuramente non era ignoto
tutto ciò) specularono su tutto questo per creare il mito del "figlio di
Dio" inteso in senso stretto, letterale: con significato, cioè, di
figliolanza "parentale"!!


Elio


"..la verità non va ricercata in ciò che affermano i preti,
ma in ciò che essi cercano di nascondere.."



PS - Sebbene nel precedente post abbia avanzato l'ipotesi che la migrazione
dei "B'nei Amen" potrebbe essere avvenuta durante il dominio di Tutmosis
III, si potrebbe, parallelamente, avanzare l'ipotesi che la stessa abbia
avuto luogo durante il dominio del faraone Akhenaton.

Questa seconda ipotesi acquisterebbe un carattere di gran lunga più
"affascinante" della prima! Infatti, sappiamo che questo faraone entrò in
"guerra" con la classe sacerdotale del dio Amon/Amen, di gran lunga la più
potente di tutto l'Egitto di allora. Non è escluso che questo scontro, che
portò alla chiusura di tutti i templi dedicati ad Amon ed all'interdizione
del relativo culto (che aveva in Tebe il suo centro più importante) , possa
essere sfociato in una vera e propria persecuzione ai danni dei sacerdoti,
delle loro famiglie e di tutti i fedeli più devoti: in questo caso la
supposta "migrazione", potrebbe aver avuto il carattere di un vero e proprio
"esodo", per sfuggire alle persecuzioni delle guardie e dell'esercito del
faraone!

Una cosa è comunque certa: come ci fa rilevare E. Freud nel suo libro "Mosè
ed il monoteismo", Moshes non fu un nome ebraico e neppure aveva a che fare
con il pseudo-significato di "salvato dalle acque"! Questo nome è ricorrente
nei geroglifici dei papiri, nelle statue e sulle pareti degli edifici
pubblici di più grande importanza. Esso significa: ragazzo, fanciullo ed, in
senso lato, anche figlio (come avviene comunemente anche nella nostra
cultura).

Se si ritiene plausibile di considerazione tale ipotesi, si potrebbe
azzardare che forse i famosi "leviti" non furono altro che il gruppo di
sacerdoti di Amen che guidarono la "migrazione" sino alla valle del
Giordano. (non è dato di sapere con certezza chi, all'epoca, si trovasse
già lì, ma il fatto che la Palestina in quell'epoca era sotto la dominazione
egiziana, dovrebbe aver permesso ai "nuovi" venuti di installarsi nell'area
senza soverchi problemi!

_____________________

NOTE:

(1) In realtà esiste anche un'altra ipotesi in merito al concetto di verità
"nazarena". Per i nazareni, infatti, la legge che Mosè "consegnò" al popolo
dell'esodo fu sensibilmente diversa da quella insegnata dai sacerdoti del
Tempio e dai rabbini della Sinagoga, a partire da alcuni secoli a.c. Essi,
i nazareni, sostenevano che i sacerdoti avessero modificato la legge per
loro tornaconto personale: da qui, dunque, l'affermazione che la comunità
nazarena conservasse la Legge originale, quella VERA: cioè la NATSARA dei
nazareni!

E' molto probabile, se non certo, che i nazareni avessero ragione e che la
mistificazione della legge possa essere avvenuta durante il regno di Giosia
(VI secolo a.c.), tramite il sommo sacerdote Hilkiya. Costui, infatti,
affermò di aver "ritrovato" il "libro della Legge mosaica" (Deuteronomio)
nel buio del Sancta Sanctorum, all'interno dell'Arca dell' Alleanza.

In realtà tutti gli studiosi sono d'accordo che si tratti di un falso
storico in quanto non era mai esistito un libro scritto della Legge, essendo
quest'ultima trasmessa, nel passato, esclusivamente per via orale. Ciò
permise a Giosia di portare avanti la sua riforma religiosa tesa a
sopraelevare il regno di Giuda su tutta la Palestina, attraverso l'assunto
che in Gerusalemme si conservava la "vera" Legge (quella di Giosia e di
Hilkiya). Essa divenne poi la legge tradizionale delle successive
generazioni giudaiche. Da qui l'opposizione dei nazareni che si rifacevano
invece alla Legge originaria: quella dei "b'nei Amen" o i figli di Amen.
(figli di Ammon, nella Bibbia ufficiale). Amen/Amon/Ammon fu il dio adorato
da Mosè il quale altri non fu se non un sacerdote del culto egizio del dio
Amon: l'"inconoscibile Dio che in Tebe, maggior centro di culto, veniva
adorato con il nome di Amen.
Elio
2004-08-05 20:03:10 UTC
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Mosè e le "corna".


Nell'originario testo ebraico dell'esodo (Esodo 34, 29) era presente la
parola "Keren", che ha il significato di corna; tuttavia gli esegeti (quelli
in buona fede), i quali non sapevano dare una spiegazione logica di tutto
ciò, pensarono ad un errore nel processo di trasmissione orale della Bibbia:
prima che quest'ultima venisse "stabilizzata" definitivamente in forma
scritta.
In sostanza gli esegeti credevano che gli antichi patriarchi intendessero la
parola ebraica "karan", la quale significa "raggi". In realtà, la verità fu
che MOSE' (x-Mosis, dove la "x" sta ad indicare una lettera od un gruppo di
lettere come, ad esempio, Toth-Mosis: Tutmosis) aveva LE CORNA GIA'
PRIMA CHE SALISSE SUL MONTE SINAI! (il monte della Luna)

E, ovviamente, non le aveva "attaccate" sulla carne, ma bensì su un
copricapo, alla moda di quello utilizzato dai sacerdoti di vari culti
antichi. In particolare, in Egitto da quelli del culto più importante
dell'impero faraonico: IL CULTO DI AMON! Questo dio era considerato
(come il faraone sui re) il capo del pantheon egizio!

Il nome del dio aveva diverse varianti: Amon, Amun, Amon-Ra, Amon-Min,
Amen, Amen-Ra, Amen-Min. Dal momento che l'associazione più "naturale"
era quella con "Ra", il dio Sole, Amon, oltre alle varie proprietà, finiva
con
l'identificarsi con lo stesso dio Sole. La stessa divinità a Menfi aveva
assunto il nome di Atum, diventata, probabilmente, Aton. (A Tebe Amon era
venerato principalmente con il nome di AMEN; forse la contrazione di
Amon-Min, laddove Min rappresentava il principio "creativo" o rigenerante:
del tutto ovvio, quindi, l'accostamento al Sole)

Alcuni studiosi fanno risalire il simbolismo delle "corna" al culto della
dea Luna, laddove le corna non sarebbero altro che le punte della
"mezzaluna". Questa immagine è attestata nelle pitture sacre e nei
geroglifici. Tuttavia, almeno per quanto riguarda Amon/Amen, il riferimento
alle "corna" è un poco più complesso. Il riferimento è proprio ad un animale
"cornuto": al toro sacro! Che cosa significa tutto ciò? Questo è quanto
hanno scoperto gli archeologici ed i filologi:

Amen was the horned god, familiar as the horned Ammon, and is addressed as
'strong in thy two horns'.

Amen era il dio cornuto, noto anche come Ammon cornuto e indicava "forte
nelle tue due corna"

Amen-Min is 'the fiery bull, lord of the new moon, who becomes the full
moon; who shines in the night at the beginning of each month'.

Amen-Min è il "toro fiammeggiante, signore della nuova Luna che diventa Luna
piena, la quale risplende nella notte all'inizio di ogni mese".

Ammon-Ra was the beginning which abides in all things, the god who was from
the earliest times and shows himself in everything which is.

Ammon-Ra era il principio che dimora in tutte le cose, il dio che era
dall'inizio del tempo e mostra sè stesso IN OGNI COSA CHE E'. (cioè che
vive, esiste: dunque il VIVENTE)

Ma, chiarita la "natura" delle corna di Mosè, la domanda che nasce spontanea
è: perchè Mosè se ne andava in giro con "tale" copricapo?


Per poter comprendere tutto ciò è necessario spostare la nostra attenzione
sulla figura di un faraone le cui contingenze lo portarono a prendere delle
"decisioni" che, senza che lui avesse potuto prevedere, avrebbero
influenzato
profondamente tutta la successiva storia dell'intero pianeta!

Il faraone in questione fu AMENOPHI IV, della XVIII dinastia, con la quale
iniziò il periodo storico del Nuovo Regno (1580-1085 a.C.). Successivamente
questo faraone assunse il nome di Akhenaton, cioè "amato da Aton": il dio
Sole, del quale egli si autodefinì il "figlio".
Ma vediamo ora quali furono queste famose "decisioni".

Il padre di questo faraone, Amenophi III, fu un uomo innamorato dell'arte e
della cultura e fu così che questo "amore" lo portò fatalmente a
disinteressarsi delle cose del governo dell'impero. (fece costruire molti
nuovi templi, soprattutto a Luxor. A lui si deve l'erezione della celebre e
gigantesca statua di Amon).

Fu fatale, dunque, che ha prendere le reali redini del comando a Tebe furono
i nobili e, soprattutto, la potentissima casta sacerdotale dei sacerdoti di
Amon, il quale aveva in Tebe il centro di culto più importante dell'intero
paese.

Alla morte di Amenophi III, divenne faraone il figlio Amenophi IV. Costui
si accorse ben presto di aver ereditato un ruolo, quello di faraone,
praticamente svuotato delle sue naturali prerogative, dal momento che il
controllo effettivo del potere era nelle mani della casta sacerdotale. Non
si sa se fu una sua idea o un disegno di qualche suo fedele dignitario(1),
fatto è che ad un certo punto il faraone decise di far chiudere tutti i
templi, eccetto quelli del dio Aton, il cui centro di culto era,
probabilmente a Eliopolis, soppiantata per un certo periodo dalla nuova
capitale voluta da Akhenaton: Akhetaten (oggi Tell-El-Amarna) . In pratica
si trattava sempre della divinità solare adorata in tutto l'Egitto. In
realtà,
tale culto era presente nelle società di tutto il pianeta, sebbene il dio
fosse
conosciuto con nomi diversi)

Amenophofi-Akhenaton proibì l'esercizio di tutti i culti diverso da quello
da lui abracciato (Aton); ma fu soprattutto verso il culto di Amon che egli
rivolse tutta la sua avversione, disperdendone e perseguitandone tutti i
sacerdoti. Akhenaton, dunque,è passato alla storia come l'"inventore" del
monoteismo nel mondo occidentale. Ovviamente, considerando gli enormi
interessi in gioco, non èdifficile immaginarsi una reazione di coloro che
vennero pesantemente colpiti dalla decisione del faraone: cioè,
I SACERDOTI! Soprattutto quelli del culto di Amon/Amen, i quali furono
quelli maggiormente danneggiati.

Di conseguenza ci deve essere stata una vera e propria ribellione che portò
fatalmente ad una sorta di persecuzione da parte delle potenti forze fedeli
al faraone. (probabilmente i capi militari non avevano gradito l'usurpazione
del potere da parte dei sacerdoti ai danni del faraone). Ed è anche
legittimo ipotizzare che gli stessi sacerdoti avessero delle importanti
frange militari a loro favorevoli.


Contro le soverchianti forze del faraone, ai sacerdoti ribelli non rimase
altro che fuggire, insieme alle loro famiglie, ai numerosi gruppi di fedeli
del culto di Amen rimasti vicini ai loro sacerdoti e, quasi sicuramente, ad
un certo numero di soldati fedeli alla casta sacerdotale. Il periodo storico
connesso a tali episodi dovrebbe essere, ovviamente, quello connesso al
dominio del faraone Akhenaton, e cioè 1372-1354 a.c. per alcuni, per altri
1356-1339; 1379-1362; 1367-1350; ecc. E' molto probabile, come si
trova anche nella Bibbia, che a questo gruppo di esuli egizi si sia unito
un giorno numero di semiti i cui antenati erano penetrati nell'Egitto del
Delta a seguito dei famosi conquistatori Hyksos, del quale è ritenuta certa
l'origine semitica.

Ciò che ci conforta in queste ipotesi sono le scene di guerra riportate su
una stele egiziana dell'epoca (o di un'epoca strettamente vicina) in cui si
notano dei carri trainati da buoi sul quale sono ammassate delle masserizie.
Un altro aspetto sorprendente della rappresentazione è che in essa si
osservano soldati morti ed altri che combattono i quali portano tutti lo
stesso
abbigliamento: una guerra interna, dunque!(2) Si tratta questa di una sorta
di prova documentale del famoso esodo? Forse!..Anzi, con tutta probabilità
sì! Soltanto non è la testimonianza che gli ebrei si aspettano!! Infatti,
dai fatti sopra esposti si evince chiaramente che l'ESODO FU UN FATTO
TUTTO INTERNO AL POPOLO EGIZIANO, dove gli ebrei non c'entrano
ASSOLUTAMENTE NULLA!!!...
Anche perchè, quasi certamente, all'epoca non esisteva da nessuna parte
un'etnia ebraica!...



..........segue


Elio

______________________________


NOTE:



(1) per la verità ci sono delle cronache che parlano di una visita di
dignitari e sacerdoti provenienti da Cipro e facenti parte, sembra, dei
cosiddetti "popoli del mare", i quali consigliarono "caldamente" il
faraone a ritornare al culto del "dio unico" (o Grande Dea). E' difficile
comunque dire se la decisione del faraone di passare al dio unico (Aton)
scaturisse da quell'incontro.


(2) Dal momento che la stele venne eretta soprattutto per commemorare le
vittorie riportate dagli egiziani sulle coalizioni dei cosiddetti "popoli
del mare" (gli Shardana ed altri: ci sono scolpiti vari nomi di popoli che
combatterono contro l'Egitto), è possibile che la scena di guerra
sopra descritta sia stata riportata per commemorare l'evento della fuga dei
sacerdoti di Amon, odiati dal precedente faraone Akhenaton. All'epoca della
stele, infatti, i sacerdoti di Amon (quelli rimasti in Egitto e, forse,
parte di quelli della precedente fuga e ritornati sui loro "passi") avevano
riconquistato quasi tutto dell'antico potere.
Elio
2004-08-06 00:48:25 UTC
Permalink
citazione:
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In sintesi: roba clamorosa,ma di poco fondamento; teorie che, in Italia,
riprese e diffuse dal solito Sabato Scala.
Una curiosità: voi qumranisti, perché non vi fate il vostro ng in cui
potete sproloquiare di Esseni quanto volete, (e di quanto l'ebraismo
dell'epoca fosse settario e nazionalistico), permettendo a chi si
interessa
di cultura ebraica di occuparsi di ciò che gli va ?
nahum
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Non è un caso il fatto che io abbia voluto proporre il post di cui sopra.

Dalla mia breve (ma non tanto) esperienza che ho maturato postando su ICE,
non ho potuto fare a meno di avvertire da parte dei postatori ebraici, che
si possono ritenere in buona misura la "cassa di risonanza" del pensiero
"guida" della Sinagoga, una sorta di malessere o comunque di disagio a
fronte di temi riguardanti Qumran, gli esseni, i nazareni ed altri gruppi a
questi riconducibili.

Sin dall'inizio ho cercato di spiegarmi i motivi di tale "anomalia", perchè,
a pensarci bene, di anomalia si tratta: almeno in apparenza. Secondo quanto
ci ha raccontato Giuseppe Flavio, gli esseni ebbero una parte nient'affatto
marginale nel tragico evento della guerra giudaica. Un "certo" Giovanni
l'esseno fu addirittura uno dei capi della rivolta. Non solo, ma a Qumran
sono stati ritrovati dei rotoli, come quello della "Guerra", in cui la
preparazione al futuro evento della rivolta è sin troppo palese. Neppure v'è
dubbio sul fatto che Qumran, a prescindere da cosa possa essere stato
realmente il sito in origine, era diventato un punto nevralgico di
riferimento per le varie componenti messianiste che si stavano preparando
alla rivolta.

Dunque, si è trattato senza alcun dubbio di patrioti! A cosa si deve allora
questo ostracismo strisciante del mondo rabbinico moderno?

Probabilmente i motivi sono molteplici. Sicuramente il pensiero rabbinico
moderno riflette, in buona misura, il pensiero rabbino-farisaico dei tempi
evangelici. Ma qual'era questo pensiero? Sebbene i vangeli (e soprattutto
chi li ha scritti!) ci vogliono dipingere l'immagine di un mondo farisaico
particolarmente perverso, in realtà le cose non stavano assolutamente così!

I farisei rappresentavano una classe moderata la quale però non era affatto
avulsa da sentimenti irredentisti, come quelli del movimento messianista: il
"braccio" armato dell'irredentismo! Tuttavia, paradossalmente, i farisei
esprimevano una palese avversione verso tale movimento, facendo chiaramente
intuire che essi non erano d'accordo non con le finalità che tale movimento
si era poste, ma soprattutto con le modalità di realizzazione delle stesse.
Cioè, in definitiva, i farisei ed i rabbini non condividevano l'operato
estremamente imprudente delle varie frange del movimento messianista perchè
perfettamente consci delle terribili conseguenze cui le azioni dei ribelli
messianisti potevano portare! Non v'è dubbio che la storia abbia dato loro
ragione! La devastazione subita dalla Palestina ad opera delle legioni
romane è andata al di là dei loro stessi timori!

Questo è, senza dubbio, uno dei motivi che portano la moderna classe
rabbinica
a non vedere con simpatia gli antichi ribelli messianisti e quanti furono a
loro contigui. In tanti secoli di dolorosa diaspora gli ebrei devono aver
maturato la convinzione che il loro presente stato lo dovevano soprattutto
all'operato dei patrioti di un tempo!

Quanto detto sopra, tuttavia, non giustifica completamente l'avversione che
i rabbini di oggi (come quelli d'allora, del resto) dimostrano nei confronti
del mondo di Qumran, dei Nazareni, dgli ebioniti e dell'essenismo in
generale.

Giuseppe F. ci riporta un mondo di "filosofie" (sètte) in cui quella essena
emerge in una luce completamente positiva. Non v'è alcun dubbio che il
carattere di questa sètta appaia profondamente giudaico, molto attaccata e
rispettosa dei precetti della Torah e, soprattutto, conducente una vita
morigerata all'insegna di un'alta visione etica.

Allora, perché l'avversione dei rabbini? Oggi non è più così difficile
intuirlo.
Gli esseni di Qumran, pur differenziandosi in alcuni aspetti dagli esseni
nazareni , dalla cui matrice si originò il movimento ebionita di Giacomo
il Giusto, fratello di Gesù, condividevano con i nazareni una comune
origine:
QUELLA DEI "B'NEI AMEN"!

Come già chiarito altrove, i "B'nei Amen" erano devoti ad Amen (Amon) il
quale fu, quasi sicuramente, il dio adorato da Mosè e dai suoi seguaci, i
quali condivisero con lui il drammatico esodo che lì portò ad approdare,
dopo un tempo imprecisato, nel territorio definito degli "Ammoniti"(1) (da
Amon; per i greci "Ammon"). Qui, l'originaria comunità egizia, di cui Mosè
fu guida carismatica, si fuse con gruppi tribali provenienti dalle steppe
desertiche del sud-est (Mesopotamia sud-occidentale?). Successivamente
penetrarono nel territorio ad ovest del Giordano sottomettendo o scacciando
gli abitanti originari. (Canaanei?) L'iniziale territorio ammonita si estese
così sino ad occupare tutta la valle del medio ed alto Giordano, sino ad
attestarsi a nord-ovest del lago di Tiberiade.(2) Questa ipotesi è
confortata
dal fatto che nell'area di Kfar Nahum, sulla costa nord-ovest del lago di
Tiberiade, ci sono vari specchi d'acqua sorgiva che le antichissime
tradizioni locali assimilano al NILO. Lo stesso alto Giordano pare sia
coinvolto in tali tradizioni!

Non ci vuole molto a capire. Il culto di Amon, come vari altri culti egizi,
si fondava sul concetto della originaria creazione. In questo concetto il
Nilo
rivestiva una parte importante, dal momento che tutta la vita delle
popolazioni egiziane era strettamente legata alle vicende di questo
lunghissimo corso d'acqua, il quale venne assimilato ad un vero e proprio
dio, riconducibile in qualche modo allo stesso Amon.

Con il passare dei secoli e l'alternarsi delle vicende belliche, il
territorio degli Ammoniti, a causa della spinta di altre popolazioni(3)
provenienti dall'area siro-mesopotamica (soprattutto Aramei) subì uno
spostamento verso l'interno del nord-ovest della penisola arabica. Gli
Ammoniti persero così il contatto con il Giordano. Tuttavia, una parte degli
ammoniti che si trovava ad ovest del Giordano, rimase in "loco", subendo
però un drastico ridimensionamento territoriale. Questo territorio venne
"codificato", da parte dei redattori della letteratura biblica, con il nome
di "tribù di Beniamino": da cui "beniamiti"!. Gli ammoniti vennero fatti
"discendere" (dai soliti redattori biblici) da BENAMMI, uno dei leggendari
figli di Lot e delle sue figlie (incesto!).

Non ci vuole molta fantasia per capire che "Benammi" e "Beniamino" derivano
da una stessa matrice: quella dei B'NEI AMEN, cioè dei "figli di Amen
(Amon)" e, come conseguenza, "figli di Dio"! In pratica, i "furbi" redattori
biblici si inventarono i due nomi di cui sopra, Beniamino e Benammi, per
spiegare alle successive generazioni, l'imbarazzante motivo del perchè
questi popoli si definivano (ed erano definiti) "figli di Ammon"
(o b'nei Ammon: essendo "Ammon" la grecizzazione dell'egizio Amon)

Un altro elemento che conforta questa ipotesi e la divinità chiamata Moloch
e che la tradizione biblica assegna al culto praticato dagli Ammoniti e dai
Moabiti. A dire il vero, c'è una corrente esegetica che afferma che questo
fu un dio degli israeliti, durante la fase "idolatra" dello stesso popolo e
sembra che a questo dio venissero "sacrificati" i figli mediante
"arrostimento"! Ciò che interessa, comunque, è rilevare che questo dio
veniva adorato anche nei presi di Gerusalemme, nella valle della Geenna.

Dunque, ancora un elemento che permette di identificare i beniamiti come
appartenenti allo stesso ceppo etnico degli ammoniti! Non dimentichiamo,
infatti, che Gerusalemme sorge nel territorio della tribù di Beniamino e che
lo stesso Saul fu a suo volta un beniamita. Non c'è da stupirsi, dunque, se
Salomone fece erigere un tempio dedicato a Moloch sulla "collina" di fronte
a Gerusalemme: cioè IL MONTE DEGLI ULIVI! Questo particolare è estremamente
importante, perché permetterà di capire, nel proseguio, il motivo delle
assidue frequentazioni dei nazareni di questo monte!!

Ma chi era dunque questo Moloch? Secondo i maggiori esperti del ramo, la
parola deriverebbe dall'ebraico "Melech" che ha il significato di "re", e,
per esteso, anche di "signore".
Tuttavia altri studiosi fanno risalire l'etimologia all'assiro-babilonese
Malik e al dio di Palmira,"Malach-Bel": in entrambi i casi riferentesi al
dio Sole, esattamente com'era Ammon per gli egiziani. A Cartagine esso fu
identificato con "Baal-Hammon": ancora il dio Sole!

È molto probabile, dunque, che Melech (Moloch) fu un semplice aggettivo-
sostantivo con cui si identificava, tra gli ammoniti, il dio egizio Ammon
che fu, quasi certamente, IL DIO DI MOSE'.

Una lugubre leggenda accompagnava l'immagine di questo dio degli ammoniti
(Ammon). Si voleva che gli ammoniti (chiamati espressamente "b'nei Ammon"
nella Bibbia [1 Kings 11:7]) usassero sacrificare i propri figli a questo
dio, facendoli "passare" sul fuoco per arrostirli.

Per poter esprimere un giudizio "sensato" in merito a ciò, bisogna ricordare
il profondo odio e disprezzo che gli israeliti provavano verso gli ammoniti,
tanto da assegnare loro un patriarca figlio dell'incesto di Lot con una
delle sue due figlie! Ovviamente, essendo i beniamiti nient'altro che
ammoniti che vivevano ad ovest de Giordano, anch'essi avevano il loro bravo
culto di Moloch (Ammon/Amon/Amen) e quindi anch'essi, secondo l'immaginario
del popolo israelita, si dedicavano ai riti relativi a tale culto. Lo stesso
Salomone fece edificare sul Monte degli Ulivi un Tempio dedicato a Moloch.

Che tale dio fosse proprio proprio l'Amon degli egizi, ce lo rivelano le
descrizioni fatte a proposito della statua che lo rappresentava: un
imponente figura umana con la TESTA DI UN TORO: cioè, l'Ammon cornuto degli
egizi! (ricordarsi delle corna di Mosè: sicuramente un copricapo con sopra
attaccate delle corna che distingueva in Egitto i sacerdoti del dio
Amon/Amen)

Ora, però, nessun archeologo, egittologo o quant'altri studiosi hanno mai
parlato di sacrifici umani connessi con l'adorazione del dio Amon. Allora,
come è nata la leggenda del sacrificio di bambini fatti "passare" sul fuoco,
come descritto nella Bibbia? Come ho già detto, questo aspetto riveste
grande importanza, in quanto ci fa capire che stiamo di fronte ad una sorta
di battesimo: UN BATTESIMO DI SPIRITO SANTO E FUOCO!!

Ecco qual'era il primitivo significativo del "passaggio sul fuoco"!
Successivamente, l'odio ed il disprezzo che gli israeliti provarono per gli
ammoniti (i discendenti del nucleo egizio fuoriuscito dall'Egitto ai tempi
della persecuzione di Akhenaton verso i sacerdoti del dio Ammon: tra cui
Mosè)
indussero nell'immaginario comune dei popoli circostanti agli ammoniti, la
falsa credenza che quello degli ammoniti fosse veramente un orrendo
sacrificio
fatto ai danni dei loro stessi figli!

Dal momento che i "b'nei Amen" (ammoniti e beniamiti) costituirono la
matrice sulla quale si sviluppò la comunità essena e, successivamente, la
essena-nazarena, non ci vuole molto a capire perché nel contesto della
letteratura neotestamenteria riecheggia il famoso "battesimo di fuoco": il
riferimento era proprio al rito che i "b'nei Amen" del passato, e cioè gli
ammoniti e beniamiti, eseguivano sui loro figli con l'intento di
"consacrarli" ad Amon: il DIO SOLE, dio degli egiziani, degli ebrei e, di
conseguenza, dio dei cristiani!!


Elio


"...la verità non va cercata in ciò che affermano i preti
ma in ciò che essi cercano di nascondere..."

_________________________________

NOTE:

(1) Ovviamente quando il "popolo" dell'Esodo giunse in tale territorio (poco
ospitale, per la verità, a causa della natura dei luoghi, poco favorevoli
allo sviluppo di una civiltà che non fosse quella legata alla pastorizia),
lo stesso non si chiamava, ovviamente, quello degli "Ammoniti"! Le
caratteristiche poco ospitali del territorio fecero sì che lo stesso non
fosse affatto "ambito" dai popoli limitrofi, interessati maggiormente alle
aree più fertili e bagnate dalla acque dei fiumi: così, fu relativamente
facile per i nuovi venuti installarsi in quei territori in cui i pastori
nomadi vi rimanevano per un periodo limitato di tempo. Grazie alle
conoscenze tecniche dei nuovi venuti, si poterono sfruttare al meglio le
scarse risorse disponibili, sino a che gli stessi nomadi (o almeno una parte
di loro) preferirono, alla fine, stanziarsi stabilmente nei luoghi,
fondendosi con gli egizi, fuoriusciti dall'Egitto stesso ed adoratori di
Amon. (da cui il successivo appellativo biblico "figli di Ammon")

(2) Anche se non si trovano, a tutt'oggi, indicazioni in tale direzione, si
può tuttavia supporre che questa "fortunata" impresa degli ammoniti
"transgiordani" sia da ricollegare a vicende particolarmente favorevoli per
le forze dell'impero faraonico le quali potrebbero avere, così, fortemente
indebolito le difese dei Canaanei, spingendo così gli ammoniti ad attaccarli
ed invadere i loro territori, magari con il beneplacido degli egizi memori
del legame di sangue che gli originari Ammoniti (il nucleo dell'Esodo)
avevano con loro.

(3) Probabilmente quelle riconducibili al ceppo "israelitico", stanziate
nella Palestina del nord e nella Siria meridionale. Queste popolazioni erano
suddivise su base tribale ed, all'occorrenza, non mancavano di stringere
alleanze tra loro per far fronte all'occasionale, comune nemico.

La primitiva espansione ammonita nell'area più meridionale del territorio
"israelita", molto probabilmente portò gli abitanti del posto,
essenzialmente di culto politeista, come tutti i popoli che li circondavano,
alla conversione al culto del dio egizio Amon. Tale culto si stava già
avviando verso una caratterizzazione "monoteista", sebbene, molto
probabilmente, tale caratterizzazione si dovrebbe intendere più come una
"monolatria" che come un monoteismo. Infatti, i sacerdoti ammoniti del culto
di Amon (divenuto poi nella Bibbia, inspiegabilmente, il culto di "Molech")
non si opposero all'introduzione, da parte dei nuovi popoli sottomessi e
convertiti al dio Amon, della dea Asherat quale moglie di Amon: il quale,
più tardi, diventerà Yahweh per gli "ebrei"! (probabilmente:
israeliti+giudei+ammoniti)

Sono state ritrovate, sorprendentemente, negli scavi archeologici condotti
nel sud della Palestina (Neghev), iscrizioni votive che inneggiano a Yahweh
e la "sua" Asherat!

Occorre tenere presente, inoltre, che Yahweh è tutt'altro che nome di
divinità, ma trattasi della vocalizzazione arbitraria del celebre
tetragramma: YHWH! Ognuna di queste quattro consonanti costituisce
l'iniziale di una parola ebraica. Messe insieme queste parole formano la
frase: "IO SONO COLUI CHE E'. Per gli egizi, Amon era considerato il supremo
Dio creatore ed inconoscibile. Per i sacerdoti del suo culto egli era: NUK
PU NUK (NPN), e cioè: "IO SONO CHI SONO"! Dunque, non è difficile intuire
che Amon e Yaweh furono, all'inizio della storia ebraica, l'identica cosa!

Ricordarsi, infine, di "Elohim", uno dei sostantivi attribuiti a Yahweh.
Qualunque filologo sa che in ebraico questo è un nome plurale e non
singolare: dunque, il suo significato reale è DEI e non DIO! E' probabile
che tale sostantivo sia stato "coniato" quando Yahweh era ancora "associato"
ad Asherat: la divinità fenicia e degli israeliti del nord, divenuta
successivamente "moglie" di Amon/Yahweh! Da tenere presente che anche in
Egitto ad Amon era associata una moglie ed anche un figlio: Muth (o grande
madre) e Konshu.
Elio
2004-08-06 01:03:42 UTC
Permalink
da: http://www.scienzeantiche.it/forum/

Messaggio inserito da Papas Makarios
___________________________________
Vedo che ritorna Akenaton, cosi' rimetto on line quello che scrissi mesi
fa...
Per quanto concerne il Toro
sarebbe interessante tracciare una linea sotterranea che lega i vari miti
risalenti al Toro: da Amon, agli Egizi, al Bue Api, ad Europa, Minosse ecc.
Se trovo il tempo mi ci dedico...
Cia'
Aldo Vincent
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E' una buona idea. Ricordiamo che in Cartagine Baal Hamon, l'equivalente del
dio Sole degli egizi e dei fenici, era rappresentato, per l'appunto, da un
uomo possente con la testa di toro. Questa sicuramente era la
rappresentazione cultuale dell'Amon degli ammoniti, in quanto Molech/Milcom
non era altro che l'Amon degli egiziani ed il Baal dei fenici.

Dal momento che allo stadio attuale dell'egittologia nulla si sa circa
sacrifici di bambini egizi a questo dio, viene spontanea la deduzione che la
"storia" circa i sacrifici di bambini effettuati dagli ammoniti (i fedeli
del culto di Amon: i B'NEI AMON, come riportato anche nella Bibbia), fu
un'ignobile calunnia orchestrata dai sacerdoti del tempio di Gerusalemmme ai
tempi, probabilmente, di Giosia. Nelle memorie della Bibbia orale era
riportato che gli ammoniti erano soliti "passare" i loro figli sul fuoco.
Tanto è bastato per creare la leggenda-diffamazione dell'"arrostimento" di
tenere creature umane da parte degli ammoniti!

Gli ammoniti, come del resto i beniamiti, possono essere considerati a tutti
gli effetti gli antenati dei nazareni: anche costoro, infatti, si definivano
"b'nei Amen", laddove Amen era il nome di Amon presso la potente casta
sacerdotale di Tebe. (quasi sicuramente l'originaria patria del sacerdote o
sommo sacerdote Mosè).

"B'nei Amen" significava, in senso lato, anche "figlio di Dio" dal momento
che Amen era il dio degli ammoniti e dei beniamiti. Nella Bibbia, malgrado i
falsari i biblici abbiano provveduto a definire la figura del patriarca
"Benammi", quale capostipite degli ammoniti, ci si riferisce ad essi sempre
con "b'nei Ammon": cioè figli di Ammon!

Il nome Ammon venne introdotto dai greci, per cui è molto probabile che
anticamente i racconti biblici della Bibbia orale riportassero proprio il
nome Amon. Sotto Giosia ed il sommo sacerdote Hilkiah (colui che "ritrovò"
il "Libro della Legge": mai esistito in realtà!) venne, probabilmente,
introdotto il nome greco di Amon ed in pari tempo venne creata la figura del
patriarca "Benammi" per giustificare l'appellativo "B'nei Ammon" con il
quale gli ammoniti erano conosciuti a quei tempi (come risulta dalla stessa
Bibbia! Da tenere presente che "Ammon" fu il nome che i greci diedero
all'Amon/Amen degli egizi).

Stesso identico discorso per i beniamiti. Essi rappresentavano il residuo
dell'antica, massiccia presenza degli ammoniti nell'area ad occidente del
Giordano. Le vicende storiche e le pressioni dei vari popoli invasori
spinsero il grosso degli ammoniti ad est del Giordano, da cui si spostarono
alcuni secoli prima per invadere la "Terra Promessa", sino ad allora
appartenuta, probabilmente, ai Caananei.

Come ben sappiamo, Gesù il nazareno si definiva (ed era anche chiamato)
"figlio di Dio". Questo è bastato agli allegri falsari protocristiani di
farne una figura trascendentale, assimilandola addiruttura al "vecchio" Dio
creatore! In realtà, il fatto che Gesù era definito "figlio di dio" è perchè
egli, al pari di TUTTI i nazareni, era un "Ben Amen", cioè un figlio di Amen
e quindi di Dio!

Ci fu un tempo, prima di Giosia, in cui Amon era il dio delle varie
popolazioni che vivevano di qua e di là del Giordano. Egli non era ancora un
dio "geloso" ed il suo culto coesisteva insieme ad altri culti preesistenti
all'innesto del dio egizio AMON nel pantheon palestinese. Questa è la fase
conosciuta come epoca politeista dell'antica Palestina. Dopo la scissione in
due regni dell'antica Israele, si svilupparono forti spinte nazionaliste che
portarono, almeno in Giudea, ad una "personalizzazione" del culto di Amon,
il cui nome divenne semplicemente "YHWH": il celebre "tetragramma" che
sottende la frase "Io sono colui che è".

Ma Hilkiah, il probabile autore della mistificazione storica, non si inventò
nulla, dal momento che Amon era anch'egli il dio "inconoscibile"! Per gli
egizi ed i sacerdoti del suo culto egli era esotericamente" NUK PU NUK, cioè
"Io sono chi sono"!

C'è forse bisogno di aggiungere altro? Sul piano storico si può affermare la
"proporzione" che Giosia ed Hilkiah stanno all'ebraismo moderno come
Costantino I e Silvestro I stanno al cristianesimo moderno!

Per tornare al tema del presunto "arrostimento" di bambini praticato dagli
ammoniti, esso, per quanto detto, va rigettato nel più assoluto dei modi!
Ma allora, quale verità si celava dietro la menzogna e la mistificazione dei
sacerdoti del Tempio ai tempi di Giosia?!

Nei racconti biblici si narra di "passaggi" di figli sul fuoco: questa
"strana" pratica, come già detto, venne strumentalizzata dai sacerdoti del
tempio i quali predicavano ai loro fedeli che gli ammoniti "bruciavano" i
loro figli sul fuoco per sacrificare al loro dio Ammon! (in pratica, lo
stesso YHWH).

In realtà si trattò di un semplice "rito" e per capirlo basta rifarsi alla
stessa letteratura neotestamentaria: prima però è necessario ricordarsi che
i nazareni altri non erano se non i discendenti degli antichi "b'nei Amen",
cioè i "figli di Ammon": GLI AMMONITI ed i BENIAMITI!

dal libro 2 dei Re, cap.16

Regno di Acaz in Giuda (736-716)

[i][1]Nell'anno diciassette di Pekach figlio di Romelia, divenne re Acaz
figlio di Iotam, re di Giuda. [2]Quando divenne re, aveva vent'anni; regnò
sedici anni in Gerusalemme. Non fece ciò che è retto agli occhi del Signore
suo Dio, come Davide suo antenato. [3]Camminò sulla strada dei re di
Israele; fece perfino passare per il fuoco suo figlio, secondo gli abomini
dei popoli che il Signore aveva scacciati di fronte agli Israeliti.
[4]Sacrificava e bruciava incenso sulle alture, sui colli e sotto ogni
albero verde.[/i]

Come è chiaramente constatabile si parla di "passare" per il fuoco suo
figlio.

Ora vediamo nel Vangelo di Luca:


Giovanni il battista predicava: "Giovanni rispose, dicendo a tutti: "Io vi
battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, al quale io non
sono neppure degno di sciogliere il legaccio dei sandali; egli vi battezzerà
con lo Spirito Santo e col fuoco" (Luca 3:16).

A questo punto, credo, la cosa è perfettamente intuitiva:
NESSUN OLOCAUSTO DEI PROPRI FIGLI AL DIO AMMON,
MA UN "SEMPLICE", "BANALE" RITO BATTESIMALE!!

Altro che arrostimento dei propri figli!! L'infame calunnia venne messa a
punto dai sacerdoti del Tempio a causa del loro odio (spiegabile?) verso i
"B'NEI AMEN": cioè gli ammoniti, i "figli di Amon/Ammon"!!
Lo stesso odio, lo stesso disprezzo che lì portò a "scegliere" per gli
ammoniti "Benammi" come loro patriarca e cioè un presunto figlio di Lot, il
quale lo avrebbe avuto mediante incesto con una delle sue due figlie!! E'
PIU' CHE OVVIO L'INTENTO DIFFAMATORIO!!

Ma qual'erano le ragioni di tanta "animosità" tra il clero del tempio e gli
ammoniti? Probabilmente i motivi sono connessi direttamente ai due probabili
esodi dall'Egitto i quali originarono la stessa nazione ebraica: quello dei
sacerdoti del culto di Amon, con Mosè nelle vesti di condottiero
carismatico, avvenuto presumibilmente ai tempi del dominio del faraone
Akhenaton ed al successivo esodo dei sacerdoti del culto di Aton,
determinatosi con la morte di Akhenaton loro protettore!


Leggiamo quanto sotto in merito ai "b'nei Ammon/Amon/Amen":


1 Dopo queste cose avvenne che Nahash, re dei figli di Ammon, morì e suo
figlio regnò al suo posto.

2 Davide disse: "lo voglio usare con Hanun figlio di Nahash, la stessa
benevolenza che suo padre usò con me". Così Davide inviò messaggeri per
consolarlo della perdita del padre. Ma quando i servi di Davide giunsero nel
paese dei figli di Ammon presso Hanun per consolarlo,

3 i capi dei figli di Ammon dissero ad Hanun: "Credi che Davide ti abbia
mandato dei consolatori per onorare tuo padre? I suoi servi non sono forse
venuti da te per esplorare, distruggere e spiare il paese?".

4 Allora Hanun prese i servi di Davide, li fece radere e fece tagliare le
loro vesti a metà fino alle natiche, poi li lasciò andare.

5 Intanto alcuni andarono a riferire a Davide ciò che era accaduto a quegli
uomini; allora Davide mandò ad incontrarli, perché essi erano pieni di
vergogna. Il re fece dire loro: "Rimanete a Gerico, finché vi ricresca la
barba, poi tornerete".

6 Quando i figli di Ammon si accorsero di essersi resi odiosi a Davide.
Hanun e gli Ammoniti mandarono mille talenti, d'argento per assoldare al
loro servizio carri e cavalieri dalla Mesopotamia, dai Siri di Maakah e da
Tsobah.

7 Assoldarono pure trentaduemila carri e il re di Maakah con il suo popolo,
che vennero ad accamparsi di fronte a Medeba. Intanto i figli di Ammon si
erano radunati nelle loro città per andare a combattere.

8 Quando Davide udì questo, inviò contro di loro Joab e tutto l'esercito di
uomini valorosi.

9 I figli di Ammon uscirono e si schierarono in ordine di battaglia alla
porta della città, mentre i re che erano venuti in loro aiuto stavano a
parte nella campagna.

10 Quando Joab si rese conto che aveva contro di sé due fronti di
battaglia, uno davanti e l'altro dietro, scelse alcuni fra gli uomini
migliori d'Israele, e li dispose in ordine di battaglia contro i Siri;

11 affidò quindi il resto del popolo agli ordini di suo fratello Abishai;
questi si schierarono contro i figli di Ammon;

12 poi gli disse: "Se i Siri sono più forti di me, tu mi verrai in aiuto;
se invece i figli di Ammon sono più forti di te, allora verrò io in tuo
aiuto.

13 Sii coraggioso e mostriamoci forti per il nostro popolo e per le città
del nostro Dio; e l'Eterno faccia ciò che a lui piacerà".

14 Poi Joab con la gente che aveva con sé avanzò per dar battaglia ai Siri;
ma essi fuggirono davanti a lui.

15 Quando i figli di Ammon videro che i Siri erano fuggiti, fuggirono
anch'essi davanti ad Abishai, fratello di Joab, e rientrarono nella città.
Allora Joab tornò a Gerusalemme.

16 I Siri, visto che erano stati sconfitti da Israele, inviarono messaggeri
e fecero venire i Siri che stavano al di là del fiume. Alla loro testa era
Shofak, capo dell'esercito di Hadarezer.

17 Quando Davide fu informato della cosa, radunò tutto Israele, passò il
Giordano, marciò contro di loro e si schierò in ordine di battaglia contro
di loro. Come Davide si fu schierato in ordine di battaglia contro i Siri,
questi gli diedero battaglia.

18 Ma i Siri fuggirono davanti a Israele; e Davide uccise ai Siri settemila
cavalieri e quarantamila fanti; uccise pure Shofak, capo dell'esercito.

19 Quando i servi di Hadarezer si videro sconfitti da Israele fecero pace
con Davide e furono a lui sottoposti. Così i Siri, non vollero più prestare
aiuto ai figli di Ammon.


Mai, neppure una volta ricorre "i figli di Benammi", ma sempre i "figli di
Ammon" o di Amon/Amen, come affermavano i nazareni del I secolo d.c.,
probabili discendenti dei beniamiti e/o degli ammoniti!

Saluti

Elio
Elio
2004-08-06 01:29:42 UTC
Permalink
Gli antichi Nazareni.

Nel sito dei moderni Nazareni dell'Ordine Nazareno Esseno (O.N.E.
http://essenes.net/index.htm) è possibile acquisire notizie importanti circa
le caratteristiche dell'antico ordine degli Esseno-Nazareni.

Innanzitutto, come già anticipato in altri tread dello stesso forum, la
matrice comune degli Esseni e degli Esseni-Nazareni fu quella dei "b'nei
Amen". Nella Bibbia li troviamo indicati come "b'nei Ammon", cioè "I figli
di Ammon", laddove Ammon altri non era se non il dio egizio Amon/Amen.

In tutto l'Egitto questo Dio era venerato con il nome di Amon/Amun, ma a
Tebe, dove risiedeva il centro più importante del culto, egli era venerato
con il nome di Amen: forse scaturito dalla contrazione di Amon-Min,
laddove Min era il nome del principio creativo e forse una sorta di
prototipo dello stesso Amon, il cui nome ritroviamo associato anche ad altre
deità, come ad esempio Amon-Ra, essendo Ra uno dei vari nomi del Sole, il
cui culto era largamente diffuso in tutto l'Egitto, costituendone di gran
lunga il maggiore dei vari culti.

Nelle associazioni di Amon con i nomi di altri dei, lo stesso "Amon" veniva
ad assumere il significato di "invisibile", "nascosto" e, per estensione,
"inconoscibile" (per i praticanti del culto: NUK PU NUK, "Io sono chi sono",
estremamente simile al Yahweh degli ebrei: "Io sono colui che è").

Dallo stesso sito apprendiamo una cosa molto importante, riportata
ampiamente anche dalla letteratura patristica e cioè che i nazareni (quelli
della VERITA', come ci chiarisce il Vangelo di Filippo) rigettavano la Torah
insegnata dai sacerdoti del Tempio di Gerusalemme e, in una certa misura, da
una parte dei farisei: quelli contigui agli stessi Sadducei.

I nazareni, tra cui lo stesso Giacomo il Giusto e quelli della sua setta
ebionita, contestavano alle autorità religiose l'autorevolezza della Legge
che esse insegnavano ai fedeli, sostenendo che non si trattava della VERA
LEGGE CHE MOSE' aveva consegnato al primitivo nucleo dal quale si
originò la cultura e la religione ebraica.

I nazareni sostenevano che i sommi sacerdoti dei secoli passati avevano
modificato ad arte la Legge mosaica per adattarla alle loro convenienze
materiali. Non solo tutto ciò è VERO (ecco perchè il titolo di "nazareni":
quelli della VERITA') ma si può presumere, con buon conforto, che tutto ciò
avvenne durante il regno di Giosia e del sommo sacerdote Hilkiyah. Costui
architettò una sorta di truffa storica (esattamente come fecero secoli più
avanti i cosiddetti "padri della Chiesa") affermando di aver ritrovato nel
Tempio, fatto erigere alcuni secoli dietro da Salomone, il "Libro della
Legge" (Deuteronomio): un vero e proprio falso storico, in quanto tutti gli
studiosi sono d'accordo sul fatto che precedentemente non esisteva alcuna
forma scritta della Legge, essendo quest'ultima tramandata solo attraverso
la forma orale.

Evidentemente Hilkyah redasse lui stesso tale libro, d'accordo con il re
Giosia, nell'intento di gettare le basi per un culto unico per tutti gli
Israeliti, sebbene la Palestina fosse ormai suddivisa in due regni. A
quell'epoca in tutta Israele, cioè quello che era una volta un unico regno,
si praticavano diversi culti, il più importante dei quali era quello di
Amon: culto importato dall'Egitto a seguito del famoso "Esodo", il quale
riguardò, in realtà, solo componenti della società egizia dell'epoca,
essendo l'etnia "ebraica" del tutto sconosciuta all'epoca, in quanto non
esistente.

La "guida" di questi fuoriusciti fu un sacerdote del culto amonita del quale
oggi conosciamo solo l'ultima parte del suo vero nome: MOSE'. Come gli
archeologhi ben sanno, gli egizi erano soliti introdurre nel nome dei loro
figli il suffisso "mosis" (mosè) il cui significato era "ragazzo",
"fanciullo"
ed, in senso lato, "figlio". In pratica, per esempio, il nome Ra-mosis
(Ramesse) voleva significare: Ra ha dato un figlio. La fuga dei sacerdoti di
Amon, conseguente le persecuzioni del faraone Akhenaton, e dei numerosi
seguaci e famigliari rimasti a loro fedeli, determinò l'origine del culto di
Amon (Ammon, per i greci) in Palestina.

Dapprima la comunità che praticò tale culto era stanziata ad est del fiume
Giordano. I fedeli di tale culto, e quindi tutta la comunità, si definivano
"b'nei Amon/Amen" e cioè "figli di Amon", con ovvio significato di "figli di
Dio". Nella Bibbia troviamo assai ricorrente la frase "figli di Ammon",
facendoci capire che fu proprio con tale nome che gli appartenenti a questa
comunità erano conosciuti dalle altre popolazioni presenti all'epoca in
Palestina. Per i traduttori biblici, i "figli di Ammon" (b'nei Amen)
divennero gli "Ammoniti" ed il territorio che essi occupavano ad est del
Giordano venne definito "Tribù degli Ammoniti".

Attraverso eventi storici che noi non conosciamo con esattezza, la primitiva
tribù dei "figli di Amon" divenne, ad un certo punto, abbastanza potente da
tentare l'impresa dell'invasione dei territori ad ovest del Giordano: la
famosa "Terra Promessa". Questi territori, secondo gli studiosi, erano
occupati prevalentemente da tribù del ceppo cananeo, le quali occupavano da
tempo immemorabile questi territori. L'origine dei cananei è ancora
piuttosto oscura. Si pensa a popolazioni mesopotamiche emigrate ad occidente
in seguito a fenomeni di prolungata carestia nei luoghi d'origine o forse
perchè costretti a fuggire in conseguenza d'invasioni da parte di altri
popoli.

Una volta consolidata la loro presenza ad ovest, i b'nei Amon si spinsero
progressivamente a nord, sino ad attestarsi sulla sponda nord del lago di
Tiberiade. (e forse anche nella valle del Giordano superiore). Fu così che
il culto di Amon (diventato, per quelli che successivamente vennero
conosciuti come "ebrei", il culto di Yahweh, cioè di "Io sono colui che è")
divenne famigliare in tutta la Palestina.

Le successive vicende storiche portarono i b'nei Amon a ritirarsi
progressivamente dai territori occidentali, sino a rioccupare stabilmente i
territori ad est: di gran lunga meno appetibili di quelli occidentali!
Tuttavia, i b'nei Amon (Ammoniti) non scomparvero del tutto dalla zona
occidentale, ma un nutrito numero di essi costituì quella che è ancor oggi
conosciuta come la "Tribù di Beniamino": un'area compresa tra la Giudea, il
Giordano, la Tribù di Efraim, la Samaria e la Galilea.

I b'nei Amen/Amon che diedero origine alla comunità Esseno-Nazarena
discendevano, probabilmente, dalla Tribù di Beniamino. I giudei
disprezzavano tanto gli appartenenti a questa tribù come quelli appartenenti
alla Tribù degli Ammoniti. Ciò è spiegabile con il fatto che gli
appartenenti a queste due tribù appartenevano allo stesso ceppo dei "b'nei
Amon". Non dimentichiamo, infatti, che Salomone fece costruire sul Monte
degli Ulivi un tempio dedicato a Moloch/Molech, la divinità degli ammoniti:
in pratica altri non era se non il Dio Amon! Questo dovrebbe chiarire, al
di là di ogni dubbio, che Yahweh altri non era che il dio Amon: lo stesso
dio
adorato da Mosè! I falsari della Bibbia scritta giustificarono tutto questo
con il fatto che Salomone aveva sposato una donna ammonita e, allo scopo di
renderle "omaggio", fece costruire tale Tempio. (inoltre va considerato, non
da ultimo, che la stessa città di Gerusalemme venne edificata in territorio
beniamita, e sullo stesso monte Sion erano già presenti templi dedicati al
culto di Amon e forse anche a qualche altra divinità).

Un'altra importante notizia che apprendiamo dai suddetti Moderni Nazareni è
che l'Amen degli antichi Nazareni aveva una compagna: Hija, o la "Grande
Vita". Tuttavia, questa divinità non era concepita come una dea a sè stante,
ma piuttosto come un "risvolto" della personalità di Amen: in pratica una
divinità "androgina". Anche l'Amon originario degli egizi aveva una
compagna: Muth. In pratica la Grande Madre Terra o, in senso esteso, la
Vita. Insieme a queste due divinità era presente Konshu, il loro figlio. Una
delle numerose "trinità" adorate in tutto l'Egitto.

L'Amon adorato in Palestina (in pratica Yahweh) aveva anch'esso una
compagna nei tempi più antichi del culto: Asherat. Si trattava di una deità
tipica del mondo fenicio, le cui origini però si perdono nella notte dei
tempi.
Asherat era considerata la "Madre degli Dei". Sorprendentemente si sono
ritrovate delle antichissime scritte che inneggiano proprio a Yahweh ed alla
sua compagna Asherat! Dal momento che è fatale che ad ogni coppia di dei
venisse associato anche un "figlio", potrebbe essere probabile che anche
alla coppia Amon/Yahweh-Asherat fosse stato associato un figlio...

Un altro particolare estremamente interessante che può confortare la tesi
della coppia Yahweh-Asherat è che uno dei sinonimi associato a Yahweh è
ELOHIM. Tuttavia, i filologi sanno perfettamente che questo in ebraico è un
nome "plurale": dunque, NON DIO, MA DEI! Cioè la coppia Yahweh-Asherat!


Elio


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Estratto dal sito: http://essenes.net/index.htm


ESSENI.

All'interno dei rimanenti redatti dei primi testi Essenoi e all'interno
della realivamente intatta tradizione dei primi nazareni, come preservato
dalla sopravvivente setta gnostica dei Mandei dell'Iraq, noi abbiamo
preservato molti degli insegnamenti originali degli Gnostici
Esseni-Nazareni. Questi, ed altre tradizione gnostiche, riflettono la fede
del primitivo cristianesimo prima che intervenissero le falsificazioni dei
cattolici della scuola di Paolo nei secoli successivi ai fatti del I secolo.


Miryai, la madre dei Nazareni, si convertì alla setta dei Nazareni dal
giudaismo. Lei è "fabulizzata" come la Maria Maddalena del Nuovo Testamento,
il quale è un documento corrotto e fabbricato ad arte sulla scorta dei più
autentici testi Esseni. Comprendere la setta degli Esseni Nazareni è
cruciale al fine di scoprire il Gesù originale!
peppe
2004-08-06 08:51:49 UTC
Permalink
Post by Elio
Gli antichi Nazareni.
ti voglio bene, più che a Melilli.

peppe

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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/

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