franco santin
2004-10-04 10:21:52 UTC
http://www.unionesarda.it/unione/2004/CA0310/PROR/ORI03/A01.html
Mogorella.
Attenzioni particolari nei confronti dei piccoli che frequentavano la chiesa
Due anni e 4 mesi all'ex parroco
Abusi sessuali sui bambini: dal gip il sacerdote di Marrubiu
Due anni e quattro mesi patteggiati davanti al gip del Tribunale di Oristano
Si è chiusa così la vicenda dell'ex parroco di Mogorella don Pinuccio Cuccu
65 anni, accusato di abusi sessuali nei confronti di alcuni bambini del
paese. Attraverso il suo difensore, il sacerdote, ancora in fase di indagine
aveva presentato la richiesta di applicazione della pena al pubblico
ministero Elisabetta Murru, titolare dell'inchiesta; è stata così concordata
- ventotto mesi appunto - e ratificata successivamente dal gip. In questa
circostanza non c'è stata alcuna costituzione di parte civile dei bambini e
dei loro genitori, che però si sono riservati di farlo in altra sede per la
richiesta del risarcimento dei danni.
La vicenda era esplosa ai primi di novembre di un anno fa, quando il
sacerdote aveva lasciato il paese: era stato raggiunto infatti da un
provvedimento restrittivo del giudice per le indagini preliminari che gli
impediva di restare nel paese dell'Arci Grighine, dove da qualche tempo
serpeggiava grande malumore per alcuni episodi cui molti non osavano credere
Si parlava di attenzioni particolari che il parroco, originario di Marrubiu
e arrivato una decina di anni prima a Mogorella, sembra avesse riservato ad
alcuni bambini, maschi e femmine che frequentavano la chiesa di San Lorenzo
Martire. Comprensibile la preoccupazione di molti genitori, visto che i loro
figli trascorrevano del tempo con il sacerdote. Finché la preoccupazione non
è diventata qualcosa di più e quegli episodi raccontati dai piccoli non sono
finiti in una denuncia arrivata alla Procura della Repubblica di Oristano.
Sono partiti così gli accertamenti degli investigatori. Un lavoro tutt'altro
che facile, visto che si trattava di una vicenda in cui erano coinvolti dei
bambini. Con tutte le cautele, gli inquirenti hanno lavorato a lungo
raccogliendo una serie di elementi per verificare quanto veniva esposto
nella segnalazione inviata dai genitori.
La svolta alle indagini è arrivata poco meno di un anno fa, con il
provvedimento firmato dal gip che vietava al parroco la sua permanenza a
Mogorella. Proprio in coincidenza con la partenza di don Pinuccio avvenne
una clamorosa protesta dei genitori davanti alla casa parrocchiale. Quella
reazione era stata preceduta da numerosi incontri ospitati nell'edificio
dell'ex scuola elementare per discutere della vicenda. Assemblee più di una
volta caratterizzate da toni animati per capire come poter risolvere un
problema scottante che tutti a Mogorella, fin dalle prime battute
dell'inchiesta, volevano risolvere quanto prima per riprendere la normale
vita quotidiana.
Poi, ai primi del mese di novembre 2003, l'arrivo dei carabinieri di Ruinas,
cui era stato affidato il compito di eseguire il provvedimento di divieto di
dimora, la misura che obbligava il prete, educatore di minori, a stare
lontano dal paese. Il sacerdote era stato trasferito in una struttura, in
una località rimasta segreta anche per la sua tutela. La vicenda aveva
destato grande clamore nella piccola comunità (cinquecento abitanti), divisa
fra quanti erano convinti dell'innocenza del sacerdote e quanti invece non
avevano dubbi sulle ipotesi sostenute dall'accusa. (p. m.)
Mogorella.
Attenzioni particolari nei confronti dei piccoli che frequentavano la chiesa
Due anni e 4 mesi all'ex parroco
Abusi sessuali sui bambini: dal gip il sacerdote di Marrubiu
Due anni e quattro mesi patteggiati davanti al gip del Tribunale di Oristano
Si è chiusa così la vicenda dell'ex parroco di Mogorella don Pinuccio Cuccu
65 anni, accusato di abusi sessuali nei confronti di alcuni bambini del
paese. Attraverso il suo difensore, il sacerdote, ancora in fase di indagine
aveva presentato la richiesta di applicazione della pena al pubblico
ministero Elisabetta Murru, titolare dell'inchiesta; è stata così concordata
- ventotto mesi appunto - e ratificata successivamente dal gip. In questa
circostanza non c'è stata alcuna costituzione di parte civile dei bambini e
dei loro genitori, che però si sono riservati di farlo in altra sede per la
richiesta del risarcimento dei danni.
La vicenda era esplosa ai primi di novembre di un anno fa, quando il
sacerdote aveva lasciato il paese: era stato raggiunto infatti da un
provvedimento restrittivo del giudice per le indagini preliminari che gli
impediva di restare nel paese dell'Arci Grighine, dove da qualche tempo
serpeggiava grande malumore per alcuni episodi cui molti non osavano credere
Si parlava di attenzioni particolari che il parroco, originario di Marrubiu
e arrivato una decina di anni prima a Mogorella, sembra avesse riservato ad
alcuni bambini, maschi e femmine che frequentavano la chiesa di San Lorenzo
Martire. Comprensibile la preoccupazione di molti genitori, visto che i loro
figli trascorrevano del tempo con il sacerdote. Finché la preoccupazione non
è diventata qualcosa di più e quegli episodi raccontati dai piccoli non sono
finiti in una denuncia arrivata alla Procura della Repubblica di Oristano.
Sono partiti così gli accertamenti degli investigatori. Un lavoro tutt'altro
che facile, visto che si trattava di una vicenda in cui erano coinvolti dei
bambini. Con tutte le cautele, gli inquirenti hanno lavorato a lungo
raccogliendo una serie di elementi per verificare quanto veniva esposto
nella segnalazione inviata dai genitori.
La svolta alle indagini è arrivata poco meno di un anno fa, con il
provvedimento firmato dal gip che vietava al parroco la sua permanenza a
Mogorella. Proprio in coincidenza con la partenza di don Pinuccio avvenne
una clamorosa protesta dei genitori davanti alla casa parrocchiale. Quella
reazione era stata preceduta da numerosi incontri ospitati nell'edificio
dell'ex scuola elementare per discutere della vicenda. Assemblee più di una
volta caratterizzate da toni animati per capire come poter risolvere un
problema scottante che tutti a Mogorella, fin dalle prime battute
dell'inchiesta, volevano risolvere quanto prima per riprendere la normale
vita quotidiana.
Poi, ai primi del mese di novembre 2003, l'arrivo dei carabinieri di Ruinas,
cui era stato affidato il compito di eseguire il provvedimento di divieto di
dimora, la misura che obbligava il prete, educatore di minori, a stare
lontano dal paese. Il sacerdote era stato trasferito in una struttura, in
una località rimasta segreta anche per la sua tutela. La vicenda aveva
destato grande clamore nella piccola comunità (cinquecento abitanti), divisa
fra quanti erano convinti dell'innocenza del sacerdote e quanti invece non
avevano dubbi sulle ipotesi sostenute dall'accusa. (p. m.)